In tutti i più grandi e recenti trial condotti nei pazienti con sindrome coronarica acuta, cosi
come nei grandi registri del modo reale a fronte di indubbi progressi nella riduzione della
mortalità in fase acuta, rimane ancora un inaccettabile percentuale di eventi a 12 mesi: il rischio residuo. Infatti benché, le linee guida consentano di tracciare il fenotipo del soggetto ad
alto rischio ed ora siano disponibili terapia in grado di abbattere il rischio residuo, per una serie di motivi, in primis il fatto che l'assistenza e la terapia al cardiopatico sia concentrata nella
fase acuta, i risultati dell'intervento di prevenzione secondaria sono ancora non ottimali.
Al contrario la Cardiologia Preventiva e Riabilitativa (CPR) ha tutte la caratteristiche temporali e professionali per modulare in senso positivo il rischio residuo, con conseguente riduzione anche nel medio-lungo periodo della morbi-mortalità cardiovascolare. Infatti dall'ambito
iniziale della non aderenza (il fattore di rischio occulto) la CRP, come vera Cardiologia Clinica è
in grado di abbattere anche le altre componenti del rischio residuo ( trombotico, metabolico,
lipidico e infiammatorio). Il Congresso riunirà, alcuni dei massi esperti italiani del settore e
, come consuetudine, nello spirito della multidisciplinarietà, sarà affiancato da un corso di
aggiornamento sull'utilizzo della ipnosi in ambito cardiologico.
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Lo scompenso cardiaco (SC) è la principale causa di ricovero ospedaliero tra gli ultrasessantacinquenni, con una crescente prevalenza dovuta all'invecchiamento della popolazione e ai miglioramenti nel trattamento di malattie croniche come l'infarto miocardico. Le nuove linee guida dell'ESC sullo SC acuto e cronico incorporano importanti evidenze dai grandi trial clinici, con particolare attenzione ai fenotipi, alle eziologie specifiche e alle nuove terapie, sebbene rimangano alcune questioni controverse. È essenziale una gestione completa e multidisciplinare dei pazienti con SC, per prevenire riacutizzazioni e ulteriori ricoveri.
La fibrillazione atriale, l'aritmia più comune nella pratica clinica, può manifestarsi in una vasta gamma di pazienti, da quelli giovani e sani a quelli anziani con comorbidità. È importante definire un trattamento personalizzato per ogni paziente, considerando le opzioni non farmacologiche come l'ablazione transcatetere e i dispositivi impiantabili, che stanno emergendo come alternative efficaci ai tradizionali farmaci antiaritmici. Questi temi saranno discussi in un prossimo meeting, che integrerà le conoscenze letterarie con l'analisi di casi clinici, promuovendo un dibattito pratico e partecipativo.
Le patologie cardiovascolari rappresentano le principali cause di morbidità e mortalità nella popolazione dei paesi occidentali. Dati epidemiologici dimostrano inoltre la scarsa consapevolezza dei fattori di rischio cardiovascolari nella popolazione generale e impongono l'adozione di strategie preventive mirate alla precoce individuazione dei pazienti ad alto rischio cardiovascolare. I cambiamenti dello stile di vita e le terapie non farmacologiche rappresentano sicuramente una importante opportunità per il miglioramento del benessere cardiovascolare. Le terapie farmacologiche innovative sono ormai uno strumento indispensabile per la gestione del paziente ad alto rischio cardiovascolare, in grado di migliorare in maniera sostanziale l'efficacia e l'aderenza al trattamento. Il convegno è rivolto a tutte le figure professionali coinvolte nella gestione del paziente iperteso, si propone di incrementare la consapevolezza dei partecipanti sui problemi connessi alla gestione del paziente iperteso, al fine di ottimizzarne il percorso diagnostico terapeutico. In particolare, il convegno intende stimolare la discussione sui seguenti punti:
Le malattie cardiovascolari costituiscono la principale causa di morte a livello planetario. Ipertensione arteriosa e malattie del metabolismo glico-lipidico rappresentano i fattori di rischio cardiovascolare a cui è attribuibile il maggior numero degli eventi cardiovascolari fatali e non fatali. L’identificazione precoce, la caratterizzazione del rischio attribuibile ed il trattamento appropriato risultano essere le strategie più efficaci per ridurre il numero di eventi cardiovascolari. Il progresso scientifico ha recentemente permesso di acquisire nuove ed importanti conoscenze relative a molti aspetti legati a tali patologie, come il ruolo della prevenzione primaria a livello di popolazione, l’impatto di fattori di rischio emergenti e l’efficacia di nuove strategie terapeutiche. Infine, l’identificazione di nuovi target terapeutici a cui corrisponde una strategia preventiva più efficace, rende necessaria la ri-definizione dei percorsi diagnostico assistenziali territoriali ed ospedalieri. Gli ultimi anni sono stati, inoltre, caratterizzati dall’estensione di nuove linee guida relative alla prevenzione cardiovascolare, che hanno quindi aggiornato le conoscenze in materia. Si rende pertanto necessario proporre agli operatori del settore un puntuale e dettagliato aggiornamento. Il presente Congresso congiunto delle sezioni campane della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA) e della Società Italiana di Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) si propone di affrontare queste tematiche
Organizzazione corsi ECM (formazione continua in medicina) su tutto il territorio nazionale con il supporto di Provider accreditati
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